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Channel: Cibarte Food&Wineblog di Antonella D'Avanzo
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Una serata in cucina per preparare i piatti del cenone della Vigilia di Natale alla scuola Dolce e Salato

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Giueseppe Daddio spiega la preparazione dei piatti - Foto A. D.

di Antonella D’Avanzo
Sono andata a curiosare nella cucina della scuola Dolce e Salato per scoprire le prelibatezze che ha inventato lo chef Giuseppe Daddio per questo Natale, e cosa ho trovato? Un corso di cucina amatoriale seguito da un gruppo di persone appassionate di arte culinaria alle prese con la preparazione di un delizioso menù gourmet, rigorosamente natalizio, da riproporre a casa ed offrire ai loro ospiti per la Vigilia di Natale, il tutto armoniosamente condotto dal maestro Daddio. Un clima caldo e sereno, di allegria e amicizia, di collaborazione e voglia di imparare e di migliorarsi.
Allora, è tutto pronto: grembiule, ricettario, taccuino per segnare segreti e tecniche, occhi, mente e palato; si preparano tegami, casseruole, coltelli, taglieri e ingredienti, dove tra questi ultimi emergono i protagonisti della tradizione natalizia del meridione, verdure, pasta e pesce, si accendono i fuochi e via! Il cenone di Natale ha inizio con piatti originali, unici che possono sembrare complessi, ma in realtà sono semplici da poter preparare a casa.

Carciofo ripieno di baccalà mantecato con cardi croccanti in crema - foto A.D.
Dal menù, abbiamo scelto di consigliarvi uno straordinario carciofo ripieno di baccalà mantecato con cardi croccanti in crema, da servire come antipasto e un primo piatto raffinato dal gusto avvolgente, gli spaghetti al nero con seppie, vongole e bottarga.

Carciofo ripieno di baccalà mantecato con cardi croccanti in crema
(Per 6 persone)
Ingredienti per la cottura dei Carciofi:
- Carciofi freschi grandi n° 6 pz.
- Aglio a spicchi n° 2 pz.
- Olio extra vergine di oliva g 25
- Sale e pepe q.b.
- Gambi di prezzemolo q.b.
- Vino bianco g 20
- Brodo vegetale q.b.
- Menta fresca q.b.
- Erbette spontanee q.b.
Procedimento per la cottura dei carciofi.
Mondare i carciofi, eliminando le foglie esterne, la barba centrale e staccare con l’aiuto di un coltellino la parte del gambo fino ad ottenere una base livellata.
In una casseruola mettere un filo di olio extra vergine di oliva, aglio schiacciato e lasciar riscaldare. Unire i carciofi e lasciar cuocere a fuoco lento aggiungendo di volta in volta del brodo vegetale.
Regolare il gusto di sale e pepe. Togliere i carciofi dalla casseruola, raffreddare e tenere da parte.

La pulitura del carciofo- foto A. D.

Ingredienti per il baccalà mantecato:
- Baccalà dissalato g 250
- Latte fresco intero g 70
- Patate a pezzi pelate g 50
- Scalogno g 15
- Aglio a spicchio n° 1 pz.
- Olio extra vergine g 25
- Sale e pepe q.b.
- Pan carré g 25
- Gambi di prezzemolo q.b.


Procedimento per il baccalà mantecato.
Eliminare la pelle al baccalà, togliere le spine con una pinzetta. Ridurre a pezzi il pesce e riunirlo in una pentola.
Aggiungere il latte, scalogno, gambi di prezzemolo e spicchio d’aglio. Iniziare la cottura addizionando le patate tagliate a pezzi piccoli. Coprire la pentola con la carta pellicola. Cuocere a fuoco moderato per circa 30 minuti. A fine cottura unire il pan carré e regolare il gusto di sale e pepe. Togliere dalla pentola lo scalogno, l’aglio e i gambi di prezzemolo. Mixare il tutto nel cutter. Successivamente, porre il composto in planetaria e mantecare unendo a filo l’olio. Con il ripieno ottenuto, farcire i carciofi. Sistemare i carciofi ripieni su carta da forno. Cospargere il pane aromatizzato ed  il parmigiano grattugiato, gratinare in forno preriscaldato a 190° C  per circa 3/4 minuti.
Ingredienti per la zuppa di cardi:
- Cardi gobbi pezzo n° 1 pz.
- Scalogno g 25
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Brodo vegetale q.b.
- Sale e pepe q.b.
Procedimento per la zuppa di cardi.
Lavare e mondare i cardi, pelarli e tagliarli a cubetti. In un tegame rosolare lo scalogno in olio extra vergine di oliva unire i cubetti di cardi e cuocere aggiungendo del brodo vegetale. Infine regolare il gusto di sale e pepe, mixare parte della zuppa e servire.
Ingredienti per i chips di cardi:
- Cardo intero n° 1 pz.
- Semola di grano duro g 100
- Farina “00” g 100
- Olio di semi di arachide g 500
- Sale fino q.b.
Procedimento per i chips di cardi.
Pulire i cardi, tagliare sottile con l’affettatrice in senso longitudinale, infarinare, setacciare a friggere in olio di  semi di arachide ad una temperatura di 180° C.

L'assemblaggio del piatto- foto A. D.
Per l’assemblaggio del piatto:
servire in un piatto fondo la zuppa di cardi, adagiare sopra il carciofo ripieno di baccalà e condire con l’emulsione alla menta ricavata dal fondo di cottura dei carciofi. Guarnire con erbette fresche, un filo d’olio extra vergine di oliva e cardi fritti.

Spaghetti al nero con seppie, vongole e bottarga.
Ingredienti per 6 persone:
- spaghetti artigianali al nero    g 500
- aglio n° 3 spicchi
- olio extra vergine di oliva g 40
- peperoncino fresco q.b.
- sale e pepe nero q.b.
- seppie fresche g 300
- vongole veraci g 500 (aperte con il fondo di aglio olio, peperoncino, gambi di prezzemolo)
- bottarga di muggine g 35
- prezzemolo tritato q.b.
- scalogno g 10
Procedimento.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata.
In una padella larga rosolare con l’olio extra vergine di oliva, lo scalogno tritato e  il peperoncino, unire le seppioline tagliate sottili, le vongole sgusciate e la bottarga.  Scolare gli spaghetti al dente e mantecare con seppie, vongole e bottarga.

Spaghetti al nero con seppie, vongole e bottarga - foto Dolce&Salato

Servire gli spaghetti con le vongole mezzo guscio e la bottarga grattugiata.

Scuola Dolce&Salato

Via Forche Caudine 59
S.S. 265 - 81024 Maddaloni (CE)
Tel. & Fax: 0823 436022
Cell. 347 5382766 G. Daddio - Cell. 335 1412187 A. di Caprio
info@dolcesalatoscuola.com




Il menù di San Silvestro al ristorante Le Chef di Matteo Iannaccone

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INFO E CONTATTI:
Le Chef di Matteo Iannaccone
Via Marchesiello 159/D
Parco Cerasole, Caserta
Tel. 0823.1707103

Chiuso domenica sera e lunedì

Historia Birreria: il locale che non ha uno stile, ma tanti stili di birre

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Mario D'Addio e Sebastiano Pucella.


 di Antonella D’Avanzo
Nel centro storico di Puglianello, una piccolissima cittadina del beneventano, tra le mura del Castello Baronale del 1700 ci si aspetta di scoprire qualsiasi cosa, tranne che possa ospitare birra ed estimatori. Sì, birra, quella artigianale, complessa e profumata, diversa e originale, che ad ogni sorso coccola il palato mandando in estasi l’umore e lo spirito. Nel 2004, in questa fortezza, l’ambizioso e giovane Mario D’Addio mette in piedi la sua idea: nasce Historia Birreria, locale che rappresenta un’offerta totalmente differente, rispetto allo standard delle altre birrerie esistenti sul mercato. Da questo momento, la cultura dei baroni vissuti nel castello si fonde con la cultura e la passione dei sumeri che scoprono la birra e si riscrive un’altra storia, quella di HI-storia.


La filosofia di Historia è valorizzare la birra artigianale proponendola alla spina con una gamma di otto linee con la maniacale attenzione di servirle nel bicchiere appropriato, alla giusta temperatura rispettando rigorosamente il processo di spillatura per il quale si allungano i tempi di attesa, ma ne vale la pena. Da diversi anni si definisce un locale indipendente grazie all’acquisto dell’impianto alla spina, che gli consente di ospitare e programmare la rotazione di birre artigianali.


Il locale ospita circa 100 coperti e nel periodo estivo si trasferisce all’esterno in piazza, sotto le imponenti torri del magnifico castello. La clientela affluisce da tutta la regione ed anche dal Molise e dal basso Lazio.


Da circa un anno, il banco spillatura si ringiovanisce con la figura del dinamico ed esperto del settore, Sebastiano Pucella, che con la sua vasta conoscenza impreziosisce ancora di più il locale lavorando gomito a gomito con Mario. Entrambi attraverso le loro accurate e continue ricerche hanno incrementato l’offerta aggiungendo un’ampia selezione di birre in bottiglia suddivisa per stili di provenienza nazionale ed internazionale tra cui birre introvabili, prestigiose e da cantina.


Nel 2009 nasce la birra DE’ RINALDI, prende il nome dal barone Ottaviano vissuto in questo castello, ideata dal fondatore dell’Historia in collaborazione con il birrificio KARMA di Alvignano (CE). In questo progetto c’è tutta la voglia di consolidare la sinergia tra il produttore Mario Cipriano e il promotore Mario D’Addio di dare vita ad un prodotto a “Km 0”. Questa birra si presenta di un colore rosso cupo con riflessi ramati, una schiuma cappuccino, compatta e dotata di buona aderenza. Notevoli i profumi di frutta matura come fichi d’India, pesca e mango, e un leggero sentore di erbe aromatiche.  Il corpo scivola elegantemente in bocca rilasciando note caramellate e fruttate di melograno e fragole mature; il retrogusto amaricante predispone il palato ad un altro sorso…di HI-storia.



Altro punto forte che contraddistingue il locale è l’abbinamento cibo-birra, affidato prevalentemente a Mario che salta da un tavolo all’altro con il suo magico palmare per trasmettere e mettere a disposizione del cliente attraverso suggerimenti e consigli, il suo bagaglio di conoscenza maturato con gli anni di esperienza sul campo ed arricchito da corsi e degustazioni di vario genere, viaggi mirati per birrifici italiani ed esteri, accompagnato della moglie Antonietta che da sempre sostiene la mission Historia.


Ai fornelli un pilastro portante e prezioso del locale la cuoca, Anna Mongillo che nel 2006 si cala in pieno nel progetto ambizioso di Mario, che timidamente, ma volenterosa di dimostrare e intraprendere un nuovo percorso a lei totalmente estraneo, entra in cucina supportata ed affiancata dal fratello di Mario, lo chef Raffaele D’Addio; i due fratelli portano avanti anche il progetto del ristorante Il Foro dei  Baroni. Oggi la signora in camice bianco gestisce magistralmente la sua cucina.



La proposta gastronomica piuttosto generosa per le quantità e la varietà di portate, dove, troviamo una pagina del menù dedicata ai palati esigenti rispettando la stagionalità dei prodotti come la vellutata di zucca con salsiccia sbriciolata, pane e nocciole tostate, il tortino di riso Venere con cuore di formaggio fuso su salsa di broccoli, oppure serate a tema che vedono protagonista la zuppetta di fagioli e castagne.


Inoltre possiamo tuffarci in una bontà di sapori lo stinco di maiale servito con salsa alla senape e rucola croccante, il manzo cotto a bassa temperatura su salsa di patate al profumo di luppolo e salsa al malto, la specialità Bavarese con una selezione di wurstel accompagnati da crauti rossi ed infine di recente, per la stagione invernale, sono stati inseriti piatti di polenta arricchiti con deliziosi e gustosi ingredienti.



Gli appuntamenti: ogni ultimo giovedì del mese “birra&pasta”, dove propongono un primo piatto abbinato alla birra eseguito da uno chef ospite esterno dalla struttura, con lo scopo di creare sinergie e interazione con altre realtà ristorative locali con confronti, filosofie e scambi culturali.

Un locale da proporre e consigliare ai grandi appassionati di birra e di cucina raffinata dove prevale la novità, la stagionalità ed il territorio.

 Foto di Antonella D'Avanzo
Info:
Historia Birreria
di Mario D’Addio
Largo Castello, 10
Puglianello (BN)
Tel. 0824 946072
chiuso il martedì

Il 3 gennaio in pizzeria per Terra Madre in Campania

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Il 3 gennaio alle 20.30, presso la pizzeria-osteria “Elite-Rossi” di Alvignano, Antonio Puzzi presenterà il libro realizzato da Slow Food Campania per raccontare le storie della gente di Terra Madre sul territorio regionale. L’evento, promosso da Slow Food Volturno e Pro Loco Alvignanese, sarà l’occasione per presentare le quattro Comunità del Cibo presenti nel Medio Volturno: gli Agricoltori Custodi Colline del Caiatino, la Comunità Castagna Ufarella dei Monti Trebulani, laComunità dei Produttori dell’Oliva Caiazzana, i Produttori delle Colline del Medio Volturno.
Nel corso della serata Pasqualino Rossi e mamma Rita proporranno il seguente menù con i prodotti delle Comunità del Cibo:
  • Assaggio di zuppa di fagioli rossi di Alife con castagne ufarelle
  • Assaggio di tagliarielli e ciceri di Castel di Sasso
  • Pizza Volturno (con provola affumicata, olive caiazzane e rape sfritte)
  • Birra Karma
Costo della cena (incluso il volume “Terra Madre in Campania”): € 20,00
Terra Madre in Campania è un volume di 48 pagine in formato tascabile, a cura di Antonio Puzzi. Ogni Comunità del Cibo viene presentata attraverso una breve scheda e alcune curiosità. Frequenti i rimandi multimediali con l’introduzione dei QR-code. L’introduzione del Presidente Slow Food Campania e Basilicata, Gaetano Pascale, apre il repertorio. Le riflessioni di Erasmo Timoteo, Nicola Sorbo e Giancarlo Capacchione, responsabili del progetto delle Comunità del Cibo in Campania chiudono il testo. Una tavola pieghevole (formato aperto: 29,7 x 42 cm) contiene infine una mappatura della Campania “slow”.
Per acquistare Terra Madre in Campania (ogni copia ha un costo di € 7,00) e sostenere così le attività messe in campo da Slow Food in Campania, è possibile rivolgersi alla Condotta Slow Food Volturno o scrivere a slowfood.volturno@libero.it oinfo@slowfoodcampania.com .

La presentazione della Comunità del cibo dei Monti Tifatini al ristorante “Gli Scacchi” di Casertavecchia

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Da sinistra verso destra: Gaetano Pascale, Antonio Puzzi, Gino Della Valle, Giuseppe Carusone, Francesco Marconi, Michele Vigliotti


di Antonella D’Avanzo
Nella serata di mercoledì 19 dicembre, in una calda e suggestiva ambientazione natalizia e in occasione della manifestazione Terra Madre Day, al ristorante “Gli Scacchi” di Casertavecchia è stata presentata la Comunità del cibo dei Monti Tifatini; con questa, Slow Food pianta una nuova bandierina in una delle Terre più fertili del paese, dove il cibo coniuga cultura, tradizione e territorio.
Le Comunità del cibo sono strutture ideate da Slow Food formate da agricoltori, cuochi e ristoratori che, in collaborazione con le condotte Slow Food, promuovono lo sviluppo dell’agricoltura di prossimità per valorizzare i prodotti agricoli locali, preservare il paesaggio e la cultura rurale.


L’evento organizzato e presentato dalla condotta Slow Food Caserta ha visto la presenza e gli interventi del responsabile Francesco Marconi, che ha sottolineato l’importanza dell’acquisto diretto dai produttori superando i passaggi della catena di distribuzione per avere un prodotto garantito e tracciato aiutando così l’economia delle aziende e contribuendo alla loro permanenza sul territorio, di Gaetano Pascale, presidente Slow Food Campania, il quale si è soffermato sull’importanza degli eroi delle comunità: agricoltori, allevatori, pescatori ed artigiani che continuano la loro opera con dedizione e passione grazie ai quali possiamo apprezzare produzioni di qualità mantenendo ancora salde le storiche tradizioni rurali, specie in un territorio come quello casertano, dove la cementificazione e l’urbanizzazione ha divorato indistintamente la terra, di Antonio Puzzi, Consigliere nazionale Slow Food che ha presentato la Guida delle Comunità del Cibo in Campania dal titolo “Terra Madre in Campania”, (a cura di Antonio Puzzi).

Un momento della presentazione con i produttori aderenti al progetto
Sono poi intervenuti gli agricoltori presenti all’evento di questa nuova Comunità, i quali hanno presentato le loro aziende, i loro prodotti, mostrando la grande passione e benevolenza per la terra e l’importanza per il consumatore di questa organizzazione.

Le mele della Comunità del cibo dei Monti Tifatini
Il tavolo dei produttori presenti

La Comunità del cibo dei Monti Tifatini è una struttura aperta, formata da agricoltori che si rapportano direttamente con i soci ed i simpatizzanti Slow Food proponendo i loro prodotti di qualità impareggiabile, provenienti dalla terra dell’arco collinare dei Monti Tifatini che caratterizza il territorio tra Capua e Valle di Maddaloni, con un rapporto di fiducia garantito dalla conoscenza diretta, dove vengono coltivate diverse varietà di frutta e ortaggi tradizionali, scomparse dal mercato perché poco conservabili o poco adatte al trasporto, tra cui troviamo le pesche “Zingara Nera”, “Marandelle”, “Servette”, la percoca “Puteolana”, la mela “Limoncella”, la ciliegia “Imperiale”, i broccoli, i cavolfiori, le verze ed altre specie di ortive estive.

Un momento della serata

Ad ospitare ed allietare i partecipanti, tutti addetti ai lavori di grande competenza e cultura del cibo sono stati Gino e Marilena Della Valle del ristorante “Gli Scacchi”, dove, Marilena ha espresso tutto il suo estro nella preparazione di semplici e gustosi piatti utilizzando i prodotti stagionali forniti dai produttori appartenenti alla Comunità e Gino li ha elegantemente presentati.

Gino della Valle ci presenta la pasta con la zucca, guanciale e salvia

Marilena della Valle nella sua cucina

Ad accompagnare queste gustose pietanze sono stati gli eccellenti vini dell’azienda vitivinicola “La Masserìe” di Bellona di Michele Vigliotti e Giuseppe Carusone e lo straordinario olio e.v.o. “Tutuni al Monticello” dell’azienda olivicola di Gaetano Cenname.
Vini Cantina La Masseriè, Bellona 


Olio e.v.o. “Tutuni al Monticello”. Azienda olivicola, Gaetano Cenname.


Questa struttura dà la possibilità ai consumatori di riscoprire le antiche varietà tradizionali di riapprezzare le eccellenti qualità sostenendo gli agricoltori locali. Questa è la cultura del cibo buono, pulito e giusto.


Insalata con gherigli di noci e mele

Tortino con la scarola

Pan cotto con scarole e fagioli

Fettuccine con i fagioli

La melannurca cotta al forno e tortino con crema e mele

Foto di Antonella D’Avanzo

Info ed elenco degli agricoltori della Comunità del cibo dei Monti Tifatini:
Slow Food Caserta, fiduciario Francesco Marconi


-       Ponticiello Pasquale, orticoltore, San Tammaro tel. 333 7320758 ponticiello.pasquale@libero.it
-       Liccardo Giuseppe, frutticoltore, Pastorano tel. 338 4172175 liccardo.giuseppe@tin.it
-       Bianco Felice, frutticoltore referente della comunità, Pastorano tel. 347 4451370 bianco.felice@libero.it
-       Visconti Cristofaro, frutticoltore, Pastorano tel. 339 5220497 crifaro27@yahoo.it
-       Buzzo Concetta, frutticoltore/orticoltore, Maddaloni tel. 339 2164558 domenico.scarano@158alice.it
-       Cestrone Antonio allevatore/trasformatore, San Prisco tel. 338 2983663 antoniodangelo010@fastwebnet.it
-       Scarano Florinda, frutticoltore/orticoltore, Maddaloni tel. 0823 437774 scarano.lesorelle@libero.it











  




IRPINIAMADE

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In un periodio difficile di incertezza e sfiducia per l'intero Paese, un team di giovani professionisti Irpini scommette sulle proprie radici e sulla valorizzazione del proprio territorio, in particolare delle tante eccellenze alimentari ancora poco note alla platea nazionale ed internazionale.
Così nasce appena un anno fa Irpiniamade, unendo le complementari capacità dei singoli soci ed una selezione di produttori e prodotti variegata e di elevata qualità.
Parliamo ad esempio della Castagna di Montella, il Torrone Irpino, l'olio di Ravece, il Tartufo di Bagnoli Irpino, la Cipolla Ramata di Montoro, le marmellate e passate biologiche, non dimenticando i tre D.O.C.G Fiano, Greco di Tufo e Taurasi.
Per il Natale 2012 Irpiniamade presenta l'IRPINIABOX, un originale e pratico box che custodisce il meglio della produzione enogastronomica Irpina.
L'IRPINIABOX nasce dall'idea del team Irpiniamadee dalla matita di Gaia Guarino, giovane illustratrice Irpina che ha dato vita ad un box simpatico e riutilizzabile.
Aziende e privati trovano nell'IRPINIABOX l'idea nuova per regalare qualità e Irpinia!




Maggiori info su come e dove acquistare l'IRPINIABOX su www.irpiniamade.como inviando una mail a info@irpiniamade.com.



In pizzeria con le quattro Comunità del cibo del Medio Volturno per Terra Madre Campania

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Da sinistra: Manuel Lombardi, Pasqualino Rossi, Antonio Puzzi

di Antonella D’Avanzo
Con l’anno nuovo puntando lo sguardo verso il futuro e alla ripresa del nostro Paese insieme alla gioia di vivere e alla voglia di non arrendersi mai con una grande forza propositiva Slow Food Volturno e Pro Loco Alvignanese, presso la pizzeria-osteria “Elite Rossi” di Alvignano, hanno promosso la presentazione del libro “Terra Madre in Campania” realizzato da Slow Food a cura di Antonio Puzzi.

Antonio Puzzi presenta Terra Madre in Campania
Il libro
Occasione in cui sono state presentate le quattro Comunità del cibopresenti nel Medio Volturno: gli Agricoltori Custodi Colline del Caiatino, la Comunità Castagna Ufarella dei Monti Trebulani, la Comunità dei Produttori dell’Oliva Caiazzana, i Produttori delle Colline del Medio Volturno.

Il tavolo dei produttori

Un momento della serata con Rita Abagnale
L’evento è stato organizzato per portare la viva voce di chi questa terra ce l’ha dentro, con il racconto di piccole e grandi storie di resistenza contadina che narrano di persone, le quali, difendono e tutelano la cultura rurale, la memoria, la tipicità e le tradizioni. Uomini con le mani rovinate dalla terra e bruciate dal vento, di grandi passioni e di forte vitalità, che hanno dovuto adeguare i propri ritmi di vita con quelli dettati dai tempi moderni, uomini che, quotidianamente, nel loro lavoro impiegano il cuore e ci mettono la faccia per presentare i propri prodotti e le proprie idee. Agricoltori e produttori, artisti del saper aspettare.

L'intervento di Manuel Lombardi e Carmine Bonacci

Ad aprire e a presentare la serata è stato Nicola Sorbo, fiduciario Slow Food Condotta Volturno, il quale si è soffermato sul lungo e prezioso lavoro profuso negli anni in quest’area, sull’importanza del valore delle relazioni ovvero il contatto diretto dal produttore al consumatore che consente la promozione e la valorizzazione del territorio; ha inoltre sottolineato che i giovani devono credere fino in fondo nell’agricoltura, perché rappresenta un comparto per la ripresa economica per la nostra Nazione.

La presentazione di Nicola Sorbo
È stato seguito da Antonio Puzzi, Consigliere Nazionale Slow Food, il quale ha definito questo libro “vivente” perché ha come protagonisti gli attori e le storie della Terra Felix ed afferma che questo tema parte dallo slogan “Cibi che cambiano il mondo” usato nell’edizione 2012 del salone del gusto di Torino: il significato è raccontare la straordinaria diversità agroalimentare di ogni continente dando voce a tutti i piccoli produttori che danno vita a cibi la cui qualità è definita dalla bontà organolettica, dalla sostenibilità e dalla giustizia sociale.

Angelo Mastroianni durante il suo intervento
La presentazione si è conclusa con gli interventi dei produttori appartenenti alle quattro Comunità che hanno portato le loro appassionanti, emozionanti ed avvincenti storie, il loro amore per questa grande terra madre e i loro prodotti.

Assaggio di taglierini e ciceri di Castel di Sasso

Zuppa di fagioli cerati di Alife e castagne Ufarelle

Formaggio caprino, maiale razza casertana, peschiole

Birra Karma

Un plauso è andato alle istituzioni presenti vicine a queste realtà: Stefano Giaquinto, sindaco di Caiazzo e assessore all’Agricoltura della Provincia di Caserta e Angelo Di Costanzo, sindaco di Alvignano.

Stefano Giaquinto

A deliziare gli ospiti dell’evento sono stati i piatti del noto e gioviale pizzaiolo Pasqualino Rossi e sua madre Rita che hanno offerto un menù preparato con i prodotti delle Comunità del Cibo accompagnato dalla birra artigianale del birrificio Karma di Alvignano.

Pasqualino Rossi inforna le sue pizze

Pasqualino e sua madre Rita

Una grande famiglia con il culto dell’eccellenza e della qualità dei prodotti che riesce a garantire un cibo buono, giusto e pulito.

Pizza Volturno

Antonella D'Avanzo e Pasqualino Rossi


Foto di Antonella D’Avanzo


- Pizzeria Elite-Rossi, Alvignano, CE.

Elenco dei produttori:
Agricoltori Custodi Colline del Caiatino (pomodori e legumi)
- Michele Barbiero, Villa Santa Croce – Piana di Monte Verna - cell. 333.6081701
- Assunta Zullo, via Lavone 12 - Ruviano - tel. 0823.860275
- Antonio Parillo – Castel di Sasso
- Francisca De Marco - Castel di Sasso
- Rosa Coppola – Ruviano

Comunità Castagna Ufarella dei Monti Trebulani
- Giovanbattista Sabino, via Roma 15 - Treglia di Pontelatone - cell. 347.7874031
- Giuseppe Parillo, Treglia di Pontelatone - cell. 349.6784365

Comunità dei Produttori dell’Oliva Caiazzana
- Antonio Sangiovanni, via Monte Milo 3 bis - Caiazzo - cell. 339.3275628
- Antonio Buono (az. Selvanova), via Selvanova - Squille di Castel Campagnano - tel. 0823.867261

Produttori delle Colline del Medio Volturno
- Mario Parente (az. I Verticelli), via Marconi - Vairano Scalo - cell. 335.1342254 (prodotti orticoli freschi e conservati, peschiole)
- Mario Cipriano (az. Karma), corso Umberto I - Alvignano – cell.346.8592002 (birra)
- Tommaso Mastroianni, Villa Santa Croce - Piana di Monte Verna – cell.338.6958238 (olio e vino)
- Angelo Mastroianni, Villa Santa Croce - Piana di Monte Verna – cell.329.7296897 (miele, legumi, pomodori)
- Carmine Bonacci, via Curti - Giano Vetusto - cell. 327.3358473 (formaggi)
- Angelo Aiezza (az. Amico Bio) - Giano Vetusto - cell. 340.3979196 (carni e insaccati di suino casertana)
- Gennaro D'Andrea - Pietravairano - cell. 335.241998 (funghi, tartufi, nocciole, legumi)
- Lorenzo Pascarella - Bellona - cell. 3332561702 (pizza figliata)




        
        








      

Polpo arrostito, scarola, fagioli e pane tostato

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Foto di Antonella D'Avanzo


(Per 6 persone)
Ingredienti per la cottura del polpo:
- Polpo gelo IQF g 1200
- Court-bouillont (brodo aromatizzato) g. 3000
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Sale e pep q.b.
- Rosmarino in ramoscello n° 1 pz.


Procedimento per la cottura del polpo.
Lavare accuratamente il pesce soprattutto i tentacoli in modo da far perdere eventuali sacche di sabbia.
Portare ad ebollizione il court-bouillont, spegnere e successivamente immergere il polpo. Ripartire la cottura del brodo per circa 20 minuti da quando raggiunge il bollore. Raffreddare in modo naturale nel suo liquido. Lavare il polpo velocemente sotto l’acqua corrente per far in modo che perda le sostanze limose ed altre impurità ricavare i tentacoli e tagliarli piuttosto grossi.
Scottare in padella i tentacoli con olio e rosmarino.

Ingredienti per i fagioli:
- Fagioli cannellini o formella g. 200
- Mazzetto aromatico n° 1 p.z.
- Sedano g. 50
- Cipolla oro g. 50
- Carota g. 50
- Sale e pepe q.b.
- Peperoncino fresco q.b.
- Aglio pelato n° 1 spicchio
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Pane raffermo g. 60
Procedimento per i fagioli.
Cuocere il legume nel modo classico, acqua fredda e mazzetto aromatico. A cottura ultimata, emergere i fagioli, praticare un fondo di verdurine (sedano, carota, cipolla, spicchio d’aglio e peperoncino. Unire i fagioli ed insaporire.  Cuocere ancora per circa 10 minuti ed unire il pane a cubetti precedentemente condito e tostato in forno a 180°C per circa 3/4 minuti.

Ingredienti per la scarola
- Scarola cespo n° 1 p.z.
- Aglio spicchio n° 1 p.z.
- Sale e pepe q.b.
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Olive verdi denocciolate g. 20
Procedimento per la scarola.
Mondare e lavare per bene ogni singola foglia, sbianchirla in acqua salata per far in modo che si addolcisca. Scolare, raffreddare e strizzare per consentire la fuoriuscita dell’acqua. In una padella, con olio extra vergine di oliva, aglio, olive spadellare la scarola cercando di non rovinare le foglie.
Con le foglie rivestire degli appositi stampi semisfera, posizionare al centro il  pan cotto con fagioli chiudere ogni singolo stampino e rigenerare in forno.
Sformare su un piatto fondo salsare con una parte di fagioli in crema, attorniare con il polpo arrostito. Guarnire con erbette aromatiche.

Questa ricetta è dello chef Giuseppe Daddio, scuola Dolce&Salato ed è stata raccolta da Antonella D’Avanzo.

Scuola Dolce&Salato
Via Forche Caudine 59
S.S. 265 – 81024 Maddaloni (CE)
Tel. & Fax: 0823 436022
Cell. 347 5382766 G. Daddio – Cell. 335 1412187 A. di Caprio
info@dolcesalatoscuola.com


Zeppole di patate al miele, rosmarino e vaniglia.

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Ingredienti per 40 zeppole:
- Farina forte 1000 g
- Lievito di birra 70 g
- Patate lesse passate g 800
- Zucchero semolato g 100
- Tuorli d’uovo n° 7 p.z.
- Burro g 150
- Latte g 50
- Liquore Strega Benevento q.b.
- Raschiature di arancio e limone q.b.
- Aromi vari a piacere q.b.
Per il condimento:
- Miele g 180
- Rosmarino g 20
- Sale alla vaniglia g 2
Procedimento
Mettere in planetaria, la farina, unire le patate passate allo schiacciapatate, aggiungere lo zucchero ed il burro. Riscaldare il latte, sciogliervi il lievito di birra ed unirlo alla macchina.
Impastare il tutto, unire man mano i rossi d’uovo.
Infine unire gli aromi, lo strega ed impastare il tutto fino a quando l’impasto è ben amalgamato.
Lasciar lievitare la pasta per circa un’ora a 30° C.
Prendere la pasta, tirare dei filoncini e poi creare le zeppole come se fossero delle maschere.
Lasciar lievitare di nuovo le zeppole su un vassoio con carta da forno.
Quando le zeppole sono lievitate, friggerle in abbondante olio caldo.
Dopo la frittura, condire le zeppole nel miele aromatizzato con rosmarino e sale alla vaniglia.

Questa ricetta è dello chef Giuseppe Daddio, scuola Dolce&Salato ed è stata raccolta da Antonella D’Avanzo.

Scuola Dolce&Salato
Via Forche Caudine 59
S.S. 265 – 81024 Maddaloni (CE)
Tel. & Fax: 0823 436022
Cell. 347 5382766 G. Daddio – Cell. 335 1412187 A. di Caprio
info@dolcesalatoscuola.com


Franco Pepe si racconta a Della Terra Caserta

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Fonte: Della Terra Caserta

Il regista Franz Cerami e la food writer Antonella D’Avanzo, gruppo di lavoro di “Della Terra”, proseguono il loro viaggio per l’antico borgo di Caiazzo, dove, nella parte più alta emerge imponente il castello e al centro storico è possibile incontrare abitazioni con pregevoli portali rinascimentali. Cittadina circondata da un territorio in prevalenza collinare coperto da estesi oliveti secolari che danno vita all’oliva caiazzana.
Qui si fermano per intervistare e registrare il racconto di un grande artigiano della pizza, Franco Pepe, che li ospita nella sua nuova e suggestiva location “Pepe in Grani”.
Franco Pepe è un pizzaiolo che prepara ancora l’impasto a mano, come un tempo, secondo una manualità unica conferendo al suo prodotto leggerezza, fragranza e gusto.
La sua pizza è tradizione, ricerca, sapore e territorialità.




Franco Pepe
Pepe in Grani
Caiazzo, CE.

San Leucio Officina Teatro, 15 febbraio Caterina Palazzi quartet Sudoku Killer

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Nuovo appuntamento per OfficinaMusica 2013, la rassegna ideata e prodotta da Sound Contest con la partnership di Officinateatro e la direzione artistica di Antonio Feola. Venerdì 15febbraio, alle 21.30, presso la la struttura di Officina Teatro in Viale degli antichi platani a San Leucio (Caserta) sarà di scena il progetto in quartetto della giovane contrabbassista romana Caterina Palazzi, artefice nel 2010 del fortunato e acclamato album di debutto "Sudoku Killer". 

Classe 1982, talento di grinta e classe per le sue brillanti sonorità estremamente moderne e magistralmente combinate con sapienza melodica, Caterina Palazzi schiera al suo fianco musicisti di ottimo spessore tecnico che sanno dar corpo alle sue composizioni integralmente originali: Danielle Di Majo al sax alto, Giacomo Ancillotto alla chitarra (ospite anche nell'album di Enrico Rava "Tribe") e Maurizio Chiavaro alla batteria.
Al Jazzit Award del 2010 Caterina Palazzi è stata votata come prima migliore compositrice italiana e quinto miglior contrabbassista italiano, il suo progetto quarta miglior formazione italiana, e "Sudoku Killer" secondo miglior album italiano. La musica di Caterina Palazzi riesce a creare una sorta di universo letterario musicale piuttosto atipico nel musicista jazz contemporaneo, con le sue esplorazioni sonore fascinosamente intriganti e psichedeliche, strettamente correlate ad atmosfere e armonie mediterranee.

Durante il concerto degustazione di vini campani offerta da Marina Alaimo - Acino Ebbro Wine Consultant - comunicazione & eventi nel settore enogastronomico.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria.
INFO: 0823. 363066



Mozzarella di bufala Campana: il Caseificio Bellopede&Golino di Marcianise, una tradizione familiare di quarant’anni

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di Antonella D’Avanzo
Per vivere fino in fondo la bellezza della tradizione e il sapore della provincia di Caserta, ci tuffiamo in un bianco oceano di sensualità visitando uno dei caseifici di mozzarella di bufala campana dop più rinomati del territorio casertano, lo storico Bellopede&Golino, azienda che vanta di una tradizione familiare di quarant’anni.



Qui incontriamo Salvatore Bellopede, uno dei pilastri portanti dell’azienda, il quale, mentre ci accompagna nella visita e ci mostra le fasi di lavorazione della mozzarella ci racconta il viaggio della loro grande avventura. La storia di questo caseificio, inizia con il fondatore ed attuale presidente, Tommaso Golino, un uomo cresciuto con la passione per gli allevamenti, ereditata da suo nonno, e che nel 1957 appena finito il servizio di leva decide di avvicinarsi alla trasformazione del latte e di impararne le tecniche frequentando un corso di tecnologie casearie presso l’Istituto Caseario Zootecnico per il Mezzogiorno in Caserta. Dopo due anni di studio, per migliorare la sua formazione si specializza nella produzione di formaggi a pasta filata lavorando presso caseifici in Calabria, Sicilia e Campania.
Nel 1970 ritorna a Marcianise e mette in piedi la sua idea con la sua provata esperienza, aprendo un caseificio artigianale a conduzione familiare per la trasformazione del latte di bufala. Negli anni Tommaso riesce a trasmettere la passione e la dedizione della nobile arte bianca insieme alle sue qualità manageriali al figlio Luca e ai nipoti Salvatore e Luca Bellopede. La nuova leva si impegna in questo lavoro con entusiasmo, tradizione e devozione e in pochi anni riesce a trasformare il piccolo caseificio artigianale in una grande azienda, che conserva la tradizione familiare pur ampliandone la produzione. Nel 1992 nasce il caseificio Bellopede&Golino.


L’azienda si consolida sul territorio ed oggi è considerata tra le prime aziende produttrici di mozzarella di bufala campana dop, in grado di soddisfare sia le esigenze del mercato locale che internazionale; mira al continuo miglioramento della qualità del prodotto ed alla ricerca curando gli aspetti scientifici conciliandoli allo stesso tempo con la tradizione.


Produce mozzarella con latte proveniente da bufale di un allevamento in proprietà costituito da 700 capi a stabulazione semi-libera e da altri allevamenti bufalini del casertano area dop. Gli altri prodotti che troviamo sono la ricotta di bufala, perline, bocconcini, trecce.



Nel laboratorio operano i due curatini storici seguiti da collaboratori esperti del settore che lavorano con impegno e amore in tutte le fasi di lavorazione; la filatura avviene in mastelli di legno per uso legale e costante; le mozzarelle, in parte mozzate a mano ed in parte con l’uso di macchine, sono commercializzate presso i due punti vendita nelle pezzature previste dal disciplinare. Quest’azienda esporta circa il 10% del totale del prodotto negli Stati Uniti, in Giappone, Inghilterra, Spagna e Germania.



Si può visitare il caseificio per gruppi e su prenotazioni con la possibilità di effettuare degustazioni di prodotti essendo l’azienda anche fattoria didattica da gennaio 2013.
La mozzarella al primo morso deve rilasciare quel delizioso latticello che invade la bocca, fa trasudare di liquido le labbra, le unge, le ravviva e risveglia. Questo è senz’altro un buon parametro per individuare l’originale mozzarella di bufala.
La mozzarella di bufala per i casertani è un vanto che rappresenta un fattore di identificazione in una comune appartenenza di cultura e tradizione.
Iscritta al Consorzio Tutela Nazionale dal 1993 con n. autorizzazione 15.



FOTO DI ANTONELLA D'AVANZO 
(FOTO SOGGETTE A COPYRIGHT)
Bellopede&Golino S.r.l.
Indirizzi: S. Provinciale 335 (ex S.S. 265) Km 27,500 Marcianise 81025
                 via San Michele, 50 Marcianise 81025
Telefono: 0823 821315/Fax 0823 512032
Sito web: www.bellopedeegolino.com                   
Mail: info@bellopedeegolino.com              
Orari di apertura: dal lunedi al sabato dalle 08:00 alle 20:00
                                domenica dalle 08:00 alle 14:00

La tradizione della mozzarella di bufala campana dal 1978: la Cooperativa ABC Allevatori Bufalini Casertani di Vitulazio

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I prodotti di bufala della coop ABC


di Antonella D’Avanzo

Perché vivo in una provincia con un immenso patrimonio enogastronomico, ricca di giacimenti d’oro bianco ed amo raccontare le eccellenze del territorio casertano, raggiungo Vitulazio, una località di antiche origini situata alle falde meridionali del Monte Tutulie in destra del fiume Volturno, circondata da una verde e fertile campagna, per far conoscere la mozzarella di bufala campana dop della Cooperativa ABC Allevatori Bufalini Casertani.

Tipica bufala del casertano
Questa cooperativa è stata fondata nel 1978 dai soci allevatori bufalini con l’impegno di produrre in modo tradizionale e genuino la mozzarella di bufala campana, trasformando unicamente il proprio latte di bufala raccolto ogni mattina dalle aziende agricole della cooperativa situate nel territorio casertano e beneventano.
Si tratta per la maggior parte di antiche famiglie di produttori di latte di bufala con una gran passione per gli allevamenti, provenienti dall’area a forte tradizione bufalina che ebbero la felice intuizione di unire le loro risorse per ampliare il mercato e promuovere al meglio il prodotto.
In quest’ottica i soci, imprenditori agricoli di grande esperienza, allevano i capi bufalini ponendo attenzione e riguardo a tutti i fattori che influiscono sulla produzione: le condizioni del suolo, del clima, la coltivazione dei foraggi, per garantire allevamenti di animali di qualità, controllati e sani e con una particolare attenzione alla tracciabilità della filiera. Il latte munto con mungitrici meccaniche è avviato immediatamente al caseificio della cooperativa.


La cooperativa ABC è stata la prima a commercializzare il prodotto sul mercato francese, dove è mantenuto un rapporto di fidelizzazione ventennale, premiata per la serietà e per il prodotto autentico di qualità, sottoposto ad accurati e costanti controlli. La mozzarella della cooperativa ABC oltre che in Francia, viene esportata in Belgio, Olanda, Spagna, Irlanda, Inghilterra, Singapore, Stati Uniti, Dubai e Libano.
La lavorazione della mozzarella di bufala dop eseguita da due fedelissimi e storici casari, viene fatta in vasche d’acciaio, secondo tecniche tradizionali; la mozzatura delle mozzarelle, in parte fatta a mano per la vendita diretta nei due punti vendita aziendali a Vitulazio e a San Cipriano di Aversa,  mentre il rimanente viene mozzato con l’impiego di macchine, destinato alla grande distribuzione e al canale ho.re.ca.

Il banco del punto vendita

Oltre alla mozzarella, viene prodotta anche una cremosa e delicata ricotta di bufala, caciocavallo di bufala, formaggi di bufala e burro di bufala, quest’ultimo molto apprezzato e ricercato in Inghilterra, un prodotto capace di esaltare la fragranza dei cibi senza coprirne il sapore.
La cooperativa organizza dei work shop all’estero, richiesti in parte dai clienti, con lo scopo di  promuovere, far conoscere e tutelare la mozzarella di bufala campana dop, nonché diffondere il suo utilizzo in cucina.

L'ingresso del punto vendita

Mangiare la mozzarella di bufala campana dop rappresenta un’emozionante esperienza sensoriale a cui non si può rinunciare.

Foto di Antonella D’Avanzo                  

ABC Coop Allevatori Bufalini Casertani scarl
ABC cooperativa agricola a.r.l.
SS Appia Km 196,400 Vitulazio, Ce
Telefono: 0823 621560 fax 0823 962641
Sito web: www.coopabc.it             
Mail: info@coopabc.it  
Orari di apertura: dal lunedi al sabato dalle 09:00 alle 18:00
la domenica dalle 08:30 alle 13:30
Secondo punto vendita: via del Giglio, 8 San Cipriano di Aversa (Ce), chiuso il lunedì.

Mav di Ercolano, venerdì 1 marzo presentazione dei risultati del primo piano di formazione “professione casaro”

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Foto di Antonella D'Avanzo


Fonte: Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana dop
È giunto a conclusione il progetto “Filiera Bianca”, il più vasto piano di formazione mai realizzato nel comparto della mozzarella di bufala campana Dop, interamente  finanziato dall’Avviso 3/2010 di Fondimpresa e attuato da Erfap-Uil Campania, in collaborazione con il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.
I risultati raggiunti e le prospettive del settore saranno al centro del convegno in programma venerdì prossimo, 1 marzo, dalle ore 9.30 al museo archeologico virtuale (MAV) di Ercolano, in provincia di Napoli.
“Crescita e sviluppo per la Campania:  le eccellenze agroalimentari” è il titolo dell’appuntamento, che vedrà riuniti allo stesso tavolo istituzioni, imprese ed esponenti della filiera della Dop.
Saranno affrontati sia gli aspetti economici del comparto, che occupa 15mila addetti, sia le difficoltà del mercato e della produzione.
Dal convegno arriverà la richiesta alla Regione Campania di istituzionalizzare la figura professionale del “casaro”, che oggi non esiste tra quelle riconosciute dall’Ente, nonostante l’importanza del settore lattiero-caseario. Il casaro è l’esperto nella produzione di mozzarella, sotto il cui occhio il latte di bufala diventa mozzarella. Una figura che ha un ruolo fondamentale nella fase di produzione per determinare la qualità del prodotto finale. Nel corso del programma di formazione, le caratteristiche di questa figura professionale sono state anche individuate e “codificate” dall’Its “Buonarroti” di Caserta.
Alla tavola rotonda, moderata dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco, parteciperanno: Severino Nappi (assessore Formazione e Lavoro Regione Campania), Fulvio Bartolo (segretario regionale UIL Campania), Massimo Forino (direttore generale Assolatte), Michele Lignola (direttore generale Unione Industriali Napoli), Antonio Lucisano (direttore Consorzio Tutela Mozzarella di bufala campana Dop), Gennaro Masiello (presidente Coldiretti Campania), Massimo Pelosi (Relazioni istituzionali e territoriali Coop). 
Dopo i saluti di Andrea Bachrach (presidente Obr Campania) e Domenico Raimondo (presidente Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop), i risultati del piano di formazione saranno presentati da Marina Camboni (Erfap-Uil) e il profilo professionale del Casaro sarà illustrato da Antonia Di Pippo (dirigente scolastico Its Buonarroti Caserta).
Sono state oltre 2200 le ore di formazione erogate e circa 50 le aziende che hanno aderito in rappresentanza di tutte le realtà della filiera bufalina, dagli allevamenti ai caseifici fino ai diversi fornitori.

La mozzarella di Fabio Cannavaro del Caseificio Fattoria Gaia, Teverola (Ce) da un campione mondiale una prelibatezza per il palato

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di Antonella D’Avanzo
Intoniamo il più clamoroso coro della storia dello sport “Popopopopo-o” così come onomatopeicamente, è stato ribattezzato dai tifosi il brano “Seven Nation Army” dei White Stripes e riviviamo l’emozionante momento rimasto indelebile nella memoria e nel cuore degli italiani quando nel 2006 la nazionale di calcio italiana capitanata da Fabio Cannavaro vinceva i mondiali di calcio in Germania.


Sempre nello stesso anno, il campione entra a far parte della società Fattoria Gaia nata nel 2003, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione diventando prima produttore e poi ambasciatore nel mondo della mozzarella di bufala campana. La gestione ordinaria è coordinata da Pino Serra, amministratore unico della società, che ha ereditato dai suoi predecessori la storia, la tradizione e la cultura della straordinaria lavorazione dell’oro bianco.
Le sinergie delle famiglie Cannavaro e Serra, forniscono l’opportuno mix di qualità per rendere la struttura sufficientemente snella e sensibile alle nuove e mutevoli esigenze del mercato e del cliente.


La Fattoria Gaia, una giovane azienda ma che ha alle spalle l’esperienza di tre generazioni nella produzione della mozzarella di bufala campana, con il suo stabilimento di produzione, una solida struttura societaria, il costante aggiornamento del processo produttivo che riesce ad armonizzare le tecniche tradizionali e artigianali con le nuove tecnologie, la selezione attenta dei fornitori ed una verifica costante degli allevamenti, la scelta di un management qualificato e la consueta attenzione al cliente, rappresenta una delle realtà di riferimento nel settore lattiero caseario bufalino.


La maggior parte del latte lavorato proviene da due allevamenti in proprietà nel comprensorio area dop dell’agro Pontino, estesi su 31 ettari con circa 1000 capi, dove è stato effettuato un investimento di miglioramento e di ristrutturazione delle attrezzature agricole esistenti dotandosi di apparecchiature all’avanguardia nel settore che permette di monitorare costantemente la resa, la salute e le proprietà qualitative della produzione e degli allevamenti. Il controllo della qualità investe tutta la filiera.
Due maestri casari eseguono personalmente la lavorazione della mozzarella di bufala campana dop, la cui produzione avviene in vasche d’acciaio, la mozzatura è fatta in parte a mano e in parte a macchina, con l’aiuto di collaboratori specializzati.
Oltre alla produzione della mozzarella certificata troviamo anche la ricotta di bufala campana dop e, circa il 30 % del fatturato è destinato al mercato estero: Spagna, Germania, Portogallo, Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti, Giappone, Sud Africa, Emirati Arabi, dove il prodotto arriva con efficienza e tempestività.


La Casearia è dotata di certificazione Halal, garantisce la preparazione secondo i criteri e i valori della legge islamica che consente di esportare il prodotto nei paesi arabi assecondando le necessità del consumatore musulmano.


Nei mondiali di calcio del 2006 sono stati fornitori ufficiali di “Casa azzurri”, dove,  per i calciatori della squadra italiana  avere  a tavola e mangiare il treccione di mozzarella era diventato scaramantico, fu visto come simbolo di augurio e fortuna sin dalla prima partita vinta.
Inoltre, forniscono periodicamente il loro prodotto a diverse squadre italiane di calcio nonché al sultano di Dubai.
Il caseificio è situato nelle vicinanze dei principali nodi di comunicazione autostradale, aeroportuale, ferroviaria, di navigazione marittima ed è aperto tutto l’anno compreso i festivi.

Di recente è stata realizzata un’operazione di joint venture societaria con partner americani per un massiccio inserimento nel mercato statunitense dove, in un prossimo futuro, è ipotizzabile la realizzazione di un sito di produzione.
L’azienda partecipa costantemente alle più importanti fiere nazionali ed internazionali di food.
Copyright di Antonella D'Avanzo e  "La Fattoria Gaia"

La Fattoria Gaia S.r.l.
Stabilimento e punto vendita
Zona ASI di Teverola (Ce)

Telefono: 081 8911509 fax 081 8911478
Sito web: www.fattoriagaia.it
Mail: info@fattoriagaia.it                
Orari di apertura: dal lunedi al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 17:00
                                 sabato e domenica dalle ore 09:00 alle ore 13:30
Visitabilità dell’azienda: per gruppi su appuntamento
                   
















Roma 5 marzo, celebrazione del 65° anniversario della nascita della CONFEDERDIA

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Confederazione  Italiana  Dirigenti  Quadri e Impiegati
dell’Agricoltura

COMUNICATO STAMPA

La prestigiosa Sala della Protomoteca in Campidoglio, ha fatto da scenario alle celebrazioni per il 65° anniversario della nascita, il 5 marzo 1948, della Confederdia, confederazione che rappresenta i dirigenti, quadri, impiegati ed operatori tecnici dell’agricoltura italiana e da essi autogestita.
In apertura al Presidente Claudio Paitowsky è stata consegnata dall’On. Rocco Belfronte, Vice Presidente della IX Commissione Assembleare capitolina, la medaglia che il Presidente della Repubblica ha voluto destinare, quale premio di rappresentanza, alla Confederdia.
A seguire Claudio Paitowsky ha letto i messaggi di saluto inviati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, e dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Mario Catania ed il messaggio di congratulazioni di Peter Holm e Arnd Spahn, rispettivamente Presidente e Segretario del settore agricoltura dell’EFFAT, a cui la Confederdia aderisce a livello europeo.
È stato trasmesso quindi un filmato che ha ripercorso l’evoluzione del mondo rurale negli ultimi novant’anni, arricchito con interviste ad associati della Confederdia quali Fausto Giovinetti, dirigente dell’azienda biodinamica Cascine Orsine di Bereguardo (PV), Tullio Giacobbi, Direttore della Coop. Nocciole di Capranica (VT) e Giuseppa Bassi, capo contabile delle Cantine Settesoli di Menfi (AG), che hanno descritto tre delle numerose realtà di eccellenza della nostra agricoltura.
Il Presidente, dopo aver ringraziato i graditi ospiti ed amici della Confederdia, nella sua relazione ha rilevato come i 65 anni trascorsi, che più della metà lo hanno visto coinvolto in prima persona, seppur con qualche difficoltà hanno indicato nell’esperienza della bilateralità, inizialmente vissuta in Enpaia, una risorsa per tutti dimostrando come le differenze aiutano a crescere e sono la fonte di forza per chi si vuole rappresentare in un settore, quale quello agricolo, sempre più globale, nel solco della tradizione tracciato dai padri fondatori; per questo in segno di riconoscenza, al termine in rappresentanza di tutti coloro che hanno contribuito e consentito il raggiungimento di questa tappa ha  consegnato al Maestro del Lavoro Edino Menotti ed al per. agr. Ubaldo Tofanelli, una targa ricordo.
Tra i graditi ospiti presenti in sala, tra cui l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Caserta Stefano Giaquinto e Paolo Bruni, Presidente C.s.o., hanno dato la loro testimonianza: Carlo Siciliani, Presidente Fondazione Enpaia; Mario Guidi, Presidente Confagricoltura, che ha portato anche i saluti del Presidente Cia, Giuseppe Politi; Stefano Mantegazza, Segretario Generale Uila-Uil; Mauro Tonello, Vice Presidente Coldiretti; Stefano Faiotto, Segretario nazionale Fai-Cisl; Gino Rotella, Segretario nazionale Flai-Cgil; Roberto Orlandi, Presidente Ordine Agrotecnici; Romano Magrini, Presidente Agrifondo; Lorenzo Bonazzi, Presidente Foragri; Tommaso Brandoni, Presidente Fondo integrativo sanitario impiegati agricoli; Leonardo Seccia, Direttore A.R.A. Lazio e Loredana Pesoli, Coordinamento Donne Confederdia.


   Roma, 8 marzo 2013
__________________
Ufficio stampa Confederdia
V.le Beethoven, 48
00144 Roma 
Responsabile ufficio stampa:
D.ssa Silvia Vannucci
Tel. + 39 06.5912808
Fax + 39 06.5915014
Cell. 338. 73.83.229
E-mail: vannucci@confederdia.it                                                                                                  

Fromages d’Italie e l’alta ristorazione francese s’incontrano, a marzo, al Festival Omnivore di Parigi e a Le Grand Marché di Bourg-en-Bresse

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Fonte: Consorzio Mozzarella di Bufala Campana
I Consorzi dop Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano, uniti nel progetto Fromages d’Italie, saranno  l’unico partner italiano della cucina contemporanea francese  al Festival Omnivore di Parigi ( 17-19 marzo) e, a Le Grand Marché di Bourg-en-Bresse (23 e 24 marzo), rappresenteranno i Consorzi di Tutela italiani.






 14 marzo 2013  - Fromages d’Italie, il progetto di promozione e comunicazione per l’alta ristorazione francese creato dai Consorzi Dop Mozzarella di Bufala Campana, Asiago, Gorgonzola, e Parmigiano Reggiano torna protagonista di due importanti appuntamenti: dal 17 al 19 marzo, al Festival Omnivore di Parigi, indiscusso congresso della cucina contemporanea francese e dal 23 al 24, a Le Grand Marché des AOC-AOP-IGP di Bourg-en-Bresse,  vivace ed emergente capitale culinaria d’oltralpe.
A Parigi, Fromages d’Italie sarà l’unico rappresentante del Belpaese presente al Festival Omnivore, in programma dal 17 al 19 marzo. Considerato l’appuntamento più importante al mondo della giovane cucina, il Festival è il luogo privilegiato per lo scambio di esperienze e condivisione di nuovi stili e tendenze. Un laboratorio contemporaneo di confronto che avrà come partner privilegiato il progetto Fromages d’Italie, chiamato a condividere, con chef provenienti da 13 paesi, la grande tradizione dei formaggi italiani: Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano.
Condivisione, conoscenza e confronto sono i punti fermi della cucina in movimento, la cucina di riflessione che distingue il Festival Omnivore di Parigi. Valori che i quattro Consorzi promotori di Fromages d’Italie condividono e sostengono e grazie ai quali sono stati scelti come partners dell’appuntamento 2013.
Lo stesso spirito accomuna anche la presenza del progetto Fromages d’Italiealsecondo appuntamento in programma nel mese di marzo, Le Grand Marché, in calendario il 23 e 24 al Parc Ainterexpo di Bourg-en-Bresse, nei pressi di Lione, dove l’Italia sarà paese ospite d’onore. Qui, Fromages d’italie sarà l’unico a rappresentare la grande tradizione dei Consorzi di Tutela Italiani nel solo salone francese dedicato esclusivamente ai prodotti Dop e Igp che riunisce, oltre ai protagonisti delle filiere produttive, chef, personalitá e amanti dei prodotti tipici e della buona cucina.
Lo stesso spirito accomuna anche la presenza del progetto Fromages d’Italiealsecondo appuntamento in programma nel mese di marzo, Le Grand Marché, in calendario il 23 e 24 al Parc Ainterexpo di Bourg-en-Bresse, nei pressi di Lione, dove l’Italia sarà paese ospite d’onore. Qui, Fromages d’italie sarà l’unico a rappresentare la grande tradizione dei Consorzi di Tutela Italiani nel solo salone francese dedicato esclusivamente ai prodotti Dop e Igp che riunisce, oltre ai protagonisti delle filiere produttive, chef, personalitá e amanti dei prodotti tipici e della buona cucina.
Allestito in modo suggestivo, come un vero mercato, il Salone propone un ricco calendario di attivitá complementari. Degustazioni, animazioni, seminari ma anche di dimostrazioni culinarie che vedranno protagonisti Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano e l’atteso concorso di cucina « As des AOC – AOP – IGP » nel quale un team di 3 persone (un cuoco, un foodie e una persona del pubblico) si cimenteranno nella preparazione di due piatti realizzati con alcuni prodotti scelti tra quelli presenti al Salone.
Per il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, Domenico Raimondo, “Foodies, chef e consumatori francesi stanno dimostrando di apprezzare molto la capacità di fare sistema dell’Italia, che è riuscita con questo progetto a mettere insieme, con obiettivi e strategie condivise, le eccellenze del made in italy nel settore dei formaggi”.
“Negli ultimi tre anni – aggiunge Raimondo - il mercato francese, da sempre estimatore della mozzarella di bufala, ha mostrato ancora maggiore interesse verso l’unicità del nostro prodotto, soprattutto nell’alta cucina. I francesi chiedono sempre grande qualità. Ora la sfida che stiamo affrontando è quella di riuscire a rifornire ancor più adeguatamente i mercati con il prodotto freschissimo: più saremo veloci nel far arrivare oltralpe la mozzarella Dop più aumenteranno consensi e quote di mercato”.

Roma, 16 - 18 marzo. La mozzarella di bufala campana dop regina trai grandi chef di Culinaria

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A ROMA, AL MERCATO RIONALE DELLA GARBATELLA
DA DOMANI A LUNEDI’ 18 MARZO

 Fonte: Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop

Foto: copyright Antonella D'Avanzo


15.03.2013 - Per tre giorni Roma si trasformerà in un grande mercato, inteso come crocevia di culture, tradizioni e sapori. Dal 16 al 18 marzo, infatti, torna Culinaria - Il gusto dell’Identità.
Giunta all’ottava edizione, la manifestazione si conferma palcoscenico gradito ai più importanti chef italiani e internazionali. Saranno circa 40 quelli che si alterneranno in performance, cooking show e degustazioni che coinvolgeranno i foodies presenti.
E in un simile contesto non poteva certo mancare la Mozzarella di Bufala Campana DOP, una delle grandi eccellenze del paniere agroalimentare italiano.

“Roma rappresenta per la Mozzarella di Bufala Campana Dop uno dei mercati più floridi - sottolinea AntonioLucisano, direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop - ed è anche per questo motivo che abbiamo deciso di incrementare la nostra presenza sul territorio attraverso la partecipazione a grandi eventi come Culinaria”.

Il tema dell’VIII edizione sarà il mercato, un mercato unico nel suo genere, dove lo street food si fonde con l’alta cucina.

“Il Consorzio sta svolgendo in questi ultimi anni un costante lavoro per legare sempre più il consumo di Mozzarella di Bufala Dop all’alta ristorazione e ai piatti dei grandi chef - dichiara Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela-. L’autorevolezza degli ospiti e la qualità degli appuntamenti di Culinaria, che richiamano l’attenzione di moltissimi esperti e appassionati di alta cucina, sono quindi la cornice ideale perconcretizzare i nostri intenti”.

L’appuntamento è da domani, sabato 16 marzo, fino al 18 dalle ore 11 alle 21 al Mercato rionale della Garbatella (via Francesco Passino).

San Leucio, Officina Teatro 5 aprile: GABRIELE COEN TRIO "Yiddish Melodies In Jazz"

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Protagonista del nuovo appuntamento con la programmazione 2013 di OFFICINAMUSICA sara' il progetto Jeshish Experience di GABRIELE COEN nella collaudata variante in trio. Sassofonista, clarinettista e compositore, Gabriele Coen si dedica da oltre quindici anni all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea, svolgendo un'intensa attivita' a livello nazionale e internazionale impreziosita anche da importanti commissioni di tipo teatrale e cinematografico. Dopo aver fondato e guitato per molti anni i KlezRoym - la piu' nota formazione italiana dedita alla rivisitazione del repertorio musicale ebraico in chiave modernamente jazzistica – il meritato riconoscimento a questo tipo di percorso e' subito provenuto dall'apprezzamento di John Zorn alle composizioni e musiche proposte con il nuovo progetto "Jewish Experience", straordinario quintetto autore di "Awakening", fortunato e acclamato album d'esordio targato Tzadik a cui e' subentrato da qualche mese il nuovissimo disco "Yiddish Melodies In Jazz", opera che la formazione capitolina sara' lieta di presentare in esclusiva a OfficinaMusica. Costola del quintetto d'origine radicata su una coppia di valenti solisti (il chitarrista d'origine svedese Lutte Berg e il contrabbassista Marco Loddo), il Gabriele Coen Trio sa coinvolgere l'ascoltatore in modo amabile e irresistibile, proiettandolo in un mondo artistico e culturale estremamente affascinante ma anche complesso come quello finora prodotto dal popolo ebraico e da tutti gli enclavi internazionli ad esso collegati. Un concerto e un repertorio imperdibili, per sondare la freschezza e la molteplicita' delle piste musicali e culturali su cui viaggiano oggi composizione e libera improvvisazione.


"Gabriele Coen e' compositore e interprete di uno dei piu' entusiasmanti esempi di Nuova Musica Ebraica, capace di combinare una profonda conoscenza e un sincero rispetto per la tradizione, con un eccezionale intuito comunicativo e sensibilita' immaginifica. All’avanguardia, eppure fermamente radicato nella tradizione, il progetto "Jewish Experience" esprime passione, integrita' e un’impeccabile arte interpretativa". (JOHN ZORN)


Prima del concerto ci sara' una degustazione di vini campani offerta da Marina Alaimo - Acino Ebbro Wine Consultant, Comunicazione ed Eventi nel settore enogastronomico.



Info: 0823.363066


info@soundcontest.com

posti limitati - prenotazione obbligatoria


Dai Pascoli del Matese una carne pregiata: l’agnello, piatto della tradizione pasquale

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Agnello razza  Laticauda - foto Fedele Caseria

di Antonella D’Avanzo
Andiamo alla scoperta dei prodotti gastronomici del Matese e ci rendiamo conto di avere una grande varietà di tipicità di eccezionale bontà: dall’olio di oliva, ai legumi, dai funghi, ai profumatissimi tartufi, dall’origano al miele. Particolare attenzione va data ai prodotti che derivano direttamente dal mondo agropastorale quali il caciocavallo del Matese, i formaggi pecorini e caprini, la ricotta di pecora, l’agnello. Siccome non c’è tradizione pasquale che si rispetti senza l’agnello, l’occasione è buona per approfondire l’argomento.

Tipico pastore del Matese con il suo gregge - foto Antonella D'Avanzo

I pascoli di alta qualità presenti in tutta l’area del Matese consentono l’esercizio di un’attività antica quanto l’uomo: la pastorizia. Qui antiche famiglie di pastori si tramandano, da padre in figlio questa passione, un lavoro duro che viene ripagato con margini bassissimi ma nello stesso tempo da qualcosa che non ha prezzo: vivere nella bellezza dei luoghi ed il contatto con la natura.
In un recente rapporto dal titolo “Studio sul ruolo dei sistemi pastorali nelle aree a rischio siccità e il cambiamento climatico” la FAO sostiene che il settore agropastorale e l’allevamento giocano un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nel sostenere l’adattamento e la riduzione della vulnerabilità. I sistemi di alimentazione al pascolo sono un vero e proprio servizio ambientale che gli animali possono offrire alla società in relazione al sequestro di carbonio con l’accumulo della sostanza organica nel terreno ed alla lotta all’erosione dei suoli.

Pecora razza Laticauda - foto Fedele Caseria
In tutta l’area del Matese le razze di pecora che prevalgono sono la laticauda, la massese e la comisana, con una moltitudine di incroci. La razza laticauda con molta probabilità fu originata, da un incrocio della pecora appenninica con la pecora Nord-Africana, Berbera o Barbaresca, importata in Campania dai Borboni ai tempi di Carlo III. Deve il suo nome alla caratteristica fisica più evidente di questa pecora, la grande coda, una sorta di sacca che accumula grasso durante la stagione di abbondanza di pascoli. Per questa caratteristica, di accumulare il grasso nella coda, le sue carni risultano più magre e povere di colesterolo.

La grande coda della razza Laticauda - foto Fedele Caseria

In quest’antica terra di pastori, la carne ovina è un elemento dominante. L’agnello del Matese per la buona qualità dei pascoli in cui vive e si alimenta ha una carne pregiata, poco grassa e molto saporita, ottima verso i cinque sei mesi di vita, ricca di calcio, ferro, vitamine del gruppo B, contiene più proteine del vitello, pur essendo scarsa di calorie.
Esperti in nutrizione umana sostengono che per una corretta alimentazione bisognerebbe ingerire molti acidi grassi insaturi, soprattutto quelli essenziali della serie omega-3, presenti nel pesce, nei crostacei, negli oli vegetali, e limitare gli acidi grassi saturi. Le carni ed i prodotti dei ruminanti (bovini, ovini e caprini) contengono generalmente omega-3 in bassi quantitativi. Ma recenti studi hanno dimostrato in maniera inequivocabile che la loro concentrazione è fortemente e positivamente correlata con il pascolamento degli animali, ovvero, più tempo gli animali passano al pascolo più alta è la concentrazione di omega-3. L’ottimo contenuto in omega-3 è dovuto al fatto che l’erba verde è una ricchissima fonte di acido linolenico che costituisce circa il 70% di tutti gli acidi grassi presenti nell’erba ed è il precursore di tutti gli acidi grassi della serie omega-3. Fra gli acidi grassi benefici vi è l’acido linoleico coniugato, correntemente detto CLA; è stato dimostrato che questo acido grasso possiede spiccate proprietà anticarcinogeniche e antidiabetiche. Il CLA si forma nel rumine proprio nel corso dei fenomeni di bioidrogenazione ruminale. Sempre la ricerca ha dimostrato che le carni ed il latte di ruminanti alimentati al pascolo contiene in media il doppio di CLA rispetto ai prodotti di animali alimentati in stalla con mangimi. In altre parole, questi animali che si sono evoluti per essere erbivori, producono ottime carni se alimentati come la natura richiede.

I pascoli del Matese- foto Antonella D'Avanzo

Sempre più spesso, a ragione, il consumatore è attento alla provenienza locale del prodotto, del cosiddetto chilometro zero, alla tracciabilità che deve indicare in etichetta la provenienza delle carni, il paese di nascita dell’animale, il paese di allevamento ed il paese di macellazione.
Esistono vari tagli di carne di agnello, ed è importante fare una scelta tenendo conto del tipo di piatto che si vuole preparare e del metodo di cottura che si intende utilizzare.
Acquistare sul posto agnelli del Matese è abbastanza facile per la grande disponibilità di allevatori che macellano e vendono direttamente questi animali. Anche il contatto con persone del posto può essere utile per essere indirizzati verso allevatori o macellai che vendono direttamente questo straordinario prodotto.

I formaggi del Matese - foto Antonella D'Avanzo


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